Le novità di Windows Server 2012 : Hyper-V Virtual Fibre Channel

Ottima novità di Hyper-V 3.0 : la possibilità di collegare le macchine virtuali direttamente a dispositivi di storage a fibra ottica!!

In effetti, molte aziende hanno già investito nell’acquisto di SAN a fibra ottica, per avere un sistema di storage espandibile, ridondante e performante.  E può essere un peccato garantire il collegamento alle SAN FC solo agli host Hyper-V : con il costante aumento dell’utilizzo di macchine virtuali, non sarebbe male garantire il collegamento diretto alle SAN FC anche alle macchine virtuali, in modo da massimizzare l’utilizzo dello storage.

Detto fatto! Ecco l’Hyper-V Virtual Fibre Channel : è in grado di fornire “porte virtuali a fibra ottica” (virtual Fibre Channel HBA ports) all’interno del sistema operativo Guest, permettendo la mappatura diretta di dischi presenti su una SAN FC.

Ci sono alcuni requisiti essenziali per il corretto funzionamento del VFC (Virtual Fibre Channel) :

  • l’ovvia presenza fisica, nell’host Hyper-V che ospita le macchine virtuali, di un opportuno HBA (Host Bus Adapter) a fibra ottica
  • il supporto al VFC da parte dei drivers del HBA fisico (QLogic, Brocade e altri già offrono questo tipo di supporto)
  • il LUN a cui la macchina virtuale si collega tramite il VFC non deve essere un disco di boot del sistema operativo
  • la SAN deve supporare lo standard NPIV
  • il sistema operativo all’interno della macchina virtuale deve essere Windows Server 2008, Windows Server 2008 R2, Windows Server 2012

Diverse sono le caratteristiche tecniche del VFC (Virtual Fibre Channel) :

  • garantisce alla macchina virtuale l’accesso alla SAN tramite un WWN (World Wide Name) associato alla macchina virtuale
  • per supportare la Live Migration tra host Hyper-V mantenendo la connettività a fibra ottica, sono configurati due WWN (”Address Set A” e “Address Set B”) per ogni VFC.  Hyper-V alterna automaticamente tra il “Set A” e il “Set B” durante la Live Migration
  • utilizza lo standard NPIV (N-Port ID Virtualization) T11, che permette di mappare multipli N_Port ID virtuali a una singola N_Port di un HBA fisico a fibra ottica.  Una nuova porta NPIV è creata sull’host ogni volta che si avvia una macchina virtuale configurata con un HBA virtuale.  Quando la macchina virtuale si spegne, la porta NPIV viene rimossa.  La SAN deve anch’essa supportare lo standard NPIV

La configurazione e l’uso dei VFC sono possibili solo a patto di creare almeno una “Virtual SAN” in Hyper-V (Fig. 1), utilizzando il wizard “Virtual SAN Manager” ed assegnando ad essa un generico nome (in Fig. 1, il nome è “Fibre Channel SAN”).  E’ proprio la “Fibre Channel SAN” che viene collegata agli opportuni HBA fisici a fibra ottica.  In Fig. 1 si nota cosa succederebbe se non venisse rilevato nessun HBA fisico sull’host, mentre in Fig.2 sono visualizzati degli esempi di HBA a fibra ottica rilevati sugli host.  In questo caso, è sufficiente selezionare le opportune porte del HBA in modo che vengano collegate alla Virtual SAN.

7newfbrchsan.JPG    Fig. 1

wwn.jpg      Fig.2

A questo punto, nella configurazione della macchina virtuale posso aggiungere un VFC (Fibre Channel Adapter, ne posso aggiungere un massimo di 4), collegandolo all’opportuna Virtual SAN creata prima (Figg. 3 e 4) :

6addfbrchadpt.JPG      Fig. 3

8fbrchsanparams.JPG      Fig. 4

La macchina virtuale è ora collegata direttamente alla SAN a fibra ottica, e ne potrà utilizzare i LUN configurati.

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